venerdì 5 dicembre 2014

MOLDOVA: TEST ELETTORALE NEL PAESE SCHIACCIATO TRA EUROPA E RUSSIA

Domenica 30 novembre si è votato Moldova per il rinnovo del parlamento. Un evento importante per la piccola repubblica ex-sovietica, il Paese più povero d'Europa, incuneata tra Romania e Ucraina, che si trova malgrado suo sulla "linea del fronte" dello scontro tra Russia e Occidente, ma è essa stessa divisa al suo interno tra chi guarda all'integrazione nell'Unione Europea e chi vorrebbe invece legarsi alla Russia. Per questo alla vigilia c'era chi valutava questo voto come un vero e proprio referendum sul futuro del Paese. La partecipazione è stata del 55.86%, ovvero inferiore di circa 10 punti percentuali rispetto alla tornata del 2010.

Il voto ha assegnato la vittoria alla attuale coalizione di governo, denominata Coalizione pro-europea, guidata dal premier Iurie Leancă, che ha ottenuto 55 dei 101 seggi del parlament di Chișinău. I restanti seggi sono stati divisi tra il Partito socialista, diventato a sorpresa il primo partito, e il Partito comunista: il primo sostenitore del legame con la Russia e della rinuncia all'accordo di associazione e libero scambio con l’Unione Europea, il secondo su posizioni più equidistanti e non pregiudizialmente ostile all'UE. Con una maggioranza così risicata è probabile che ora la formazione di un nuovo governo non sarà molto agevole.

La Coalizione europeista può vantare l'accordo con l'UE e la liberalizzazione dei visti Schengen, ma la crisi economica si fa sentire e l'embargo di Mosca sui prodotti agricoli conseguente all'accordo con Bruxelles non facilita le cose. Chisinau, inoltre, è fortemente dipendente dal gas russo. In soccorso dei pro-Europa potrebbero venire i comunisti in nome di un governo di unità nazionale che però avrebbe i suoi costi. Ci sono poi le tensioni nella regione della Gagauzia, dove è diffuso il sentimento filo-russo, e la irrisolta questione della Transdnistria.

Tutti questi fattori fanno di questo piccolo e povero Paese un teatro da seguire con attenzione, tanto più che la crisi Ucraina è tutt'altro che chiusa e anzi è sempre a rischio di esplodere nuovamente su vasta scala, e mentre continua il confronto muscolare tra Putin e l'Occidente.

Per un approfondimento delle elezioni in Modova e dei possibili scenari futuri

MOLDAVIA: Elezioni, tiene la maggioranza europeista. Comunisti e socialisti non sfondano
di Davide Denti - Eastjournal.net - 1 dicembre

MOLDAVIA: Un paese conteso tra Russia ed Europa
di Nicolò Bondioli - Eastjournal,net - 4 dicembre


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