martedì 18 novembre 2014

RADIO FREE EUROPE TRASMETTE ANCORA

Un reportage di Matteo Tacconi del 2009 da Praga sulla storica emittente della "Guerra fredda"


Solidarność e Lech Wałeşa, l’Ostpolitik di Willi Brandt, la compattezza granitica della Nato, il processo d’integrazione europeo, Karol Wojtyla, la perestrojka e la glasnost di Mikhail Gorbaciov, l’incessante contributo politico e ideale dell’America. La carrellata degli attori e dei fattori che hanno portato alla caduta del Muro di Berlino è ricca. Ma nell’almanacco dei protagonisti della vittoria dell’Ovest sull’Est va inclusa anche Radio Free Europe. Ecco perché.

Siamo a Praga, la capitale della Repubblica ceca. È da qui che Radio Free Europe/Radio Liberty (nel 1976 ci fu la fusione tra le due emittenti) continua a essere operativa. Già, perché se è vero che la Cortina di ferro si è squagliata ormai da vent’anni e l’Urss è rovinosamente capitolata da diciotto, facendo venire meno la missione storica per cui le radio, prima distintamente poi insieme, sono state conosciute e apprezzate, è altrettanto evidente che ci sono altre cortine da sfondare, altri Paesi dove diffondere sulle onde medie un messaggio di libertà e democrazia. Nell’Asia centrale e nel versante settentrionale del Caucaso la sorveglianza dei governanti sui “sudditi” è infatti serrata, come una volta nell’Est. In Russia, l’era Putin ha riportato indietro le lancette della storia. Insomma, Radio Free Europe/Radio Liberty serve ancora.

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