lunedì 3 novembre 2014

CROAZIA: IL PRESIDENTE IVO JOSIPOVIC INTERVISTATO DAL FINANCIAL TIMES

Di Marina Szikora
A due mesi, piu' o meno, dalle elezioni presidenziali in Croazia, di cui la data ufficiale non e' ancora stata decisa, l'attuale presidente Ivo Josipovic rilascia una intervista al giornale britannico, 'The Financial Times'. In questa intervista, il capo dello stato croato si appella ai suoi cittadini di superare la sfiducia che nutrono nei confronti delle riforme. Secondo Josipovic, proprio la sfiducia verso il capitalismo che e' diffusa nella societa' croata e' una delle ragioni per cui nessun governo croato finora non ha voluto attuare le riforme necessarie per poter modernizzare l'economia e sanare le finanze pubbliche. Josipovic afferma che nessuno dei governi croati e' riuscito ad attuare le riforme economiche indispensabili per attirare gli investimenti stranieri, creare nuovi posti di lavoro e tirare il Paese fuori dalla recessione che potrebbe prolungarsi anche nel 2015, il che sarebbe il settimo anno consecutivo, avverte il presidente croato.

Come membro del Partito Socialdemocratico, ricorda il 'Financial Times', Ivo Josipovic fu eletto presidente nel 2010 sulla piattaforma che si occupava di ingiustizia sociale, corruzione e criminalita' organizzata. “Il piu' grande ostacolo alle riforme sta nelle nostre teste” afferma Josipovic e aggiunge che quando arriva qualcuno in veste di importante investitore, la societa' reagisce dicendo: “arriva per poter guadagnare e noi questo non lo possiamo permettere”. Si tratta molto probabilmente di una eredita' del sistema precedente, del socialismo, e' dell'opinione il presidente croato e punta sul periodo tra il 1945 e il 1990 quando la Croazia faceva parte della Jugoslavia comunista. Un tale approccio e' visibile nei media e tra i politici. E' diffusa la paura di investitori e di imprenditori. Adesso pero' abbiamo una nuova legislazione che incoraggia gli investimenti, ma questo non e' sufficiente, spiega Josipovic. Per quanto riguarda misure difficili, quali ad esempio un ipotetico programma di aiuti da parte del Fondo Monetario Internazionale, Josipovic afferma che in tal caso si dovrebbe pensare alla stabilita' della societa' e relazioni oneste nella societa'. “Spero che con noi non si comporterebbero come con la Grecia” dice il presidente.

La Croazia e' simile alla Grecia, che nel 2010 doveva essere salvata dall'Ue e dal FMI in cambio di severe misure di risparmio e di riforme dell'amministrazione ed economia statali, appesantita da un costoso e affollato settore pubblico, disciplina di bilancio insufficiente e debole concorrenza, osserva il Financial Times e aggiunge che il BDP di questo paese dal 2008 e' calato del quasi 13 per cento mentre la disoccupazione nello scorso settembre era del 17,7 per cento. Il debito pubblico cresce a picco e l'anno scorso ha raggiunto il 67 per cento del PIL, oltre il doppio rispetto al 2008. Il programma del FMI per la Croazia sarebbe comunque diverso rispetto a quello che si e' adoperato per la Grecia, Irlanda, Portogallo e Cipro, paesi che sono membri della zona euro.

Gli esperti economici dicono che la Croazia, se si decidesse di chiedere aiuti internazionali, aspetterebbe molto probabilmente che prima si svolgessero le elezioni parlamentari previste regolarmente tra un anno. Pensando alle elezioni, Zoran Milanovic, premier socialdemocratico dal 2011, scrive Financial Times, ha promesso a settembre che il suo esecutivo evitera' le misure che sono socialmente penose, come il grande ridimensionamento del numero dei posti di lavoro nel settore pubblico e che proseguira' “per un cammino di riforme piu' lento ma meno traumatico”. Infine, in questo articolo-intervista, si e' fatto riferimento anche alle recenti dichiarazioni del governatore della Banca Centrale Croata, Boris Vujcic il quale ha criticato aspramente la classe politica croata nel suo governamento economico dicendo che nella politica nazionale era prevalso “un obiettivo miope di come guadagnarsi facilmente i voti piuttosto che creare un'economia efficace, aperta e flessibile che porterebbe alla creazione di nuovi posti di lavoro”.

Va detto ancora che il presidente Josipovic ha rilasciato questa intervista al 'Financial Times' subito dopo la sua partecipazione, in quanto relatore introduttivo, alla recentissima conferenza svoltasi a Londra sul futuro dell'energetica. Il capo dello stato croato, in quella occasione, e' stato presentato come la persona che sta realizzando il programma “di lotta contro l'ingiustizia sociale, corruzione e criminalita' organizzata”. Sottolineando che il Presidente non ha una influenza diretta sulla politica economica, il Financial Times scrive che il capo dello stato croato attraverso il suo Ufficio “promuove presso l'opinione pubblica i pregi del mercato libero e degli investimenti internazionali” a fin di superare la paura dell'imprenditoria.

Il teso è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 2 novembre a Radio Radicale

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