giovedì 24 aprile 2014

UN ANNO FA LO STORICO ACCORDO TRA BELGRADO E PRIŠTINA

Ivica Dacic, Catherine Ashton e Hashim Thaqi
di Marina Szikora
Il 19 aprile e’ stato ricordato l'anniversario dalla firma dell’accordo di Bruxelles tra Belgrado e Priština che nella sede dell’Unione Europea hanno firmato i due premier, quello della Serbia, ormai uscente Ivica Dačić e il suo omologo kosovaro Hashim Thaci. L’accordo e’ stato frutto di dieci round di colloqui tra le due parti con la mediazione dell’Alto rappresentante dell’Ue per la politica estera e di sicurezza Chaterine Ashton. Secondo il commissario europeo all’Allargamento Stefan Feule, questo accordo aiutera’ Belgrado e Priština sul suo cammino verso l’adesione all'UE e segna una giornata storica nei rapporti tra Serbia e Kosovo, ma anche per i Balcani Occidentali e per l’intera Unione.

Ad un anno dalla firma dell’Accordo, il membro della delegazione kosovara a Bruxelles e consigliere del premier Driton Lajci sostiene che quanto raggiunto abbia portato ad una migliore comprensione delle due parti ma non si aspetta che il dialogo consentira’ di raggiungere l’obiettivo finale dell’ingresso nell’Ue. In una dichiarazione all’agenzia di stampa serba Tanjug, Lajci ricorda che l’obbiettivo del dialogo era innanzitutto quello di portare i due paesi aspiranti all’adesione all’Ue a stabilire relazioni di vicinato normali. Il fatto e’ pero’- afferma il rappresentante kosovaro – che Kosovo e Serbia non hanno ancora “aperto tutte le carte” nell’intenzione di negoziare come due paesi vicini.

Tutto sommato, un anno dopo la firma dell’Accordo dei due premier, serbo e kosovaro, sul “primo accordo relativo ai principi generali della normalizzazione delle relazioni”, l’Ue continua a ribadire che “la priorita’ e’ quella dell’implementazione (dell’accordo)”. Secondo le valutazioni attuali, quello che e’ stato concordato e’ stato parzialmente adempiuto. C’e’ da dire che Bruxelles ufficialmente si dice soddisfatta di quanto raggiunto, Belgrado afferma invece di “aver adempiuto la sua parte degli obblighi quasi al cento per cento” mentre Priština rileva che “e’ stato fatto abbastanza” ma che pero’ “la Serbia deve impegnarsi di piu’” per quanto riguarda l’implementazione dell’accordo.

Nell’ambito dell’Accordo, lo scorso settembre e’ stato stipulato anche l’accordo sull’energia e le telecomunicazoni anche se la parte piu’ difficile, quella relative alla proprieta’ resta ad essere soggetto di futuri colloqui. Poi, a novembre un altro punto dell’Accordo e’ stato raggiunto con lo svolgimento delle elezioni locali in Kosovo inclusi anche i comuni a maggioranza serba. Come ricorda Marina Maksimović, giornalista della Deutsche Welle a Bruxelles, Priština ha rilevato di aver “superato il test europeo” realizzando le elezioni su tutto il territorio del Kosovo, con la partecipazione di tutti i comuni, mentre per Belgrado l’elezione di legittimi rappresentanti serbi ha significato la base per la formazione della Comunita’ dei comuni serbi. Pero’, la Comunita’ dei comuni serbi non e’ ancora funzionante e la parte serba afferma di attendere che Priština soddisfi la sua parte degli obblighi accordati.

Nei giorni precedenti sono iniziati gli scavi in Serbia meridionale che potrebbero chiarire finalmente il destino delle persone uccise nei conflitti tra il 1998/99. Si tratta prima di tutto di albanesi kosovari, ma anche di serbi. Quali che siano o saranno gli effetti dell’Accordo in 15 punti firmato a Bruxelles, esso e’ stato qualificato come “un accordo storico” e “una svolta nelle relazioni tra Serbia e Kosovo”. Proprio in base a quanto raggiunto nella normalizzazione delle relazioni tra Belgrado e Priština, la Serbia ha ottenuto il segnale verde per l’inizio dei negoziati di adesione all’Ue, mentre per Priština sono stati avviati i negoziati sull’Accordo di stabilizzazione e associazione.

Verso la fine dello scorso anno, Belgrado e Priština hanno finalizzato l’accordo sull’integrazione di tutti quelli che vogliono far parte della polizia kosovara. Bruxelles si dice quindi soddisfatta. L’Altro rappresentante dell’Ue, Catherine Ashton ha affermato che quanto raggiunto “e’ impressionante” e che attualmente sis ta lavorando sugli ultimi dettagli relativi alla giustizia. Il tema piu’ pesante e delicate e’ quello che riguarda l’integrazione del nord Kosovo in un sistema giuridico unico. La finalizzazione di questo tema si attende a seguito della formazione del nuovo governo in Serbia.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.

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