giovedì 19 dicembre 2013

BELGRADO-PRIŠTINA: ANCORA NESSUN ACCORDO SULLA GIUSTIZIA

Di Marina Szikora
L’atteso accordo sulla giustizia tra Belgrado e Priština non e’ stato raggiunto. Questa la conclusione dell’ultimo giro di colloqui di quest’anno, tra il premier serbo Ivica Dačić e quello kosovaro Hashim Thaci svoltosi venerdi’ scorso a Bruxelles. Dačić accusa Priština di continuare ad insistere sulla richiesta che nelle competenze della corte a Mitrovica siano inclusi anche i comuni serbi, condizione che pero’ per Belgrado e’ inaccettabile. I gruppi di esperti continuano quindi i colloqui su questo tema.
Il premier serbo ha rilevato che la Serbia da molto tempo ha adempiuto la sua parte dell’accordo di Bruxelles quando si tratta del sistema giudiziario, ma e’ mancato quindi l’accordo sulla costituzione del tribunale a Kosovska Mitrovica. Per precisare, Priština insiste che anche i tre comuni a maggioranza albanese al nord del fiume Ibar siano inclusi nelle competenze di questa corte e questo Belgrado non lo accetta argomentando che in tal caso gli albanesi avrebbero una maggioranza di due terzi negli organi giudiziari.
Dačić ha ribadito che bisogna tener presente che non è possibile nel nord collegare sul piano amministrativo i quattro comuni serbi con i comuni a maggioranza albanese. Secondo il premier serbo ogni soluzione pratica deve rispettare la realta’ sul terreno e questa realta’ e’ che i comuni serbi al nord hanno le loro particolarita’. Dačić ha aggiunto che se in Kosovo tutto fosse normale e se ci fosse fiducia, non ci sarebbe bisogno del dialogo e ha rilevato che cio’ che la Serbia richiede non e’ nessun separatismo. Ha aggiunto che la parte serba e’ pronta al proseguimento di colloqui. Si e’ detto convinto che la mancanza di un accordo finale non mettera’ a repentaglio la dinamica dell'integrazioni europea della Serbia.
Il premier serbo ha sottolineato che la parte serba non e’ responsabile per la mancanza di accordo e merita che le sia riconosciuta la buona volonta’ nel dialogo e l’attuazione di quanto concordato e ha nuovamente accusato la parte kosovara di ostruzionismo.
Quindi, anche se concordano che in Kosovo deve esistere un sistema giudiziario unico, Belgrado e Priština non riescono ancora a raggiungere un accordo su come in concreto questo dovrebbe essere attuato e quella del sistema giudiziario, almeno per quanto riguarda Belgrado, resta ancora l’unica questione aperta nel processo di normalizzazione delle relazioni tra le due parti.
Secondo l’accordo di Bruxelles, la struttura degli organi della giustizia, come nel caso della polizia, deve rispettare la struttura etnica. Belgrado ritiene in questo momento che non sia realistico che “i giudici e i procuratori albanesi processino i serbi e viceversa”.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale.

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