giovedì 31 ottobre 2013

LA CRISI DIPLOMATICA TRA SERBIA E TURCHIA

Erdogan parla a Prizren (Foto AP/Hurryet Daily News)
di Marina Szikora
Le recenti dichiarazioni del premier turco Recep Tayyip Erdogan a Prizren, che durante la sua visita in Kosovo, ha affermato che “la Turchia e’ il Kosovo e il Kosovo e’ la Turchia” e che il Kosovo e’ il suo secondo paese, hanno compromesso seriamente le relazioni tra Belgrado e Ankara. Il governo serbo ha valutato tali dichiarazioni come una grave trasgressione del diritto internazionale e una intromissione negli affari interni della Serbia. Dichiarazioni del genere, secondo Belgrado, danneggiano direttamente i rapporti tra Ankara e Belgrado e ostacolano gli sforzi della Serbia a normalizzare la situazione nella regione e soprattutto in Kosovo e Metochia. Il governo serbo ritiene doveroso, si legge in un comunicato dell’esecutivo, che l’Ue attraverso i suoi organi competenti e nelle capitali dei paesi membri, prenda delle misure adeguate verso la Turchia, come usuale in simili circostanze, poiche’ si tratta di un atto con cui si trasgredisce il processo di pace “nella provincia meridionale serba”.

Dure le reazioni anche del presidente serbo Tomislav Nikolić il quale ha deciso di congelare la partecipazione agli incontri trilaterali tra la Serbia, la Bosnia ed Erzegovina e la Turchia finche’ la Turchia non presentera’ le scuse alla Serbia per “questa aggressione senza armi”. Secondo il capo dello stato serbo si tratta di “uno scandalo” che bruscamente e senza scrupoli distrugge le buone e amichevoli relazioni e riscrive la storia calpestando e non rispettando la sovranita’ della Serbia. “Le idee di Kemal Ataturk non sono piu’ le idee della leadership turca” valuta Tomislav Nikolić. Dalla Turchia, il primo a replicare alle aspre critiche serbe e’ il ministro degli esteri turco Ahmet Davutoglu. Secondo le informazioni della stampa serba, in una telefonata con il suo collegea serbo Ivan Mrkić, Davutoglu ha precisato che si tratta di una interpretazione sbagliata e che le parole del primo ministro turco sono state strappate dal contesto. La Turchia, ha spiegato il capo della diplomazia turca, ha lo stesso rapporto verso tutti i paesi balcanici. Il premier Erdogan ha parlato di un destino comune di tutti i popoli dei Balcani, tutti i paesi balcanici dovrebbero andare insieme verso la stabilita’ e pace.

Diversi analisti politici serbi e conoscitori della politica turca sostengono invece che le parole del primo ministro turco sono state indirizzate comunque a gran sostegno del Kosovo e della vicinanza della Turchia al popolo albanese. La posizione espressa a Prizren e’ scorretta verso la Serbia e suscita indubbiamente una risposta politica adeguata, ritiene Darko Tanasović, ex ambasciatore serbo in Turchia e vi aggiunge anche la presenza del premier albanese Edi Rama nell’ambito della campagna elettorale in Kosovo. Parlando di politica neo ottomana della Turchia, Tanasović afferma che essa per molti versi si e’ dimostrata controproducente e che rispetto a diversi fronti falliti ora e’ rimasto quello dei Balcani dove Ankara valuta di avere ancora spazio di manovra per essere proattiva il che si manifesta nel sostegno ai piani nazionali albanesi e bosgnacchi.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Suid Est andata inonda oggi a Radio Radicale.

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