giovedì 17 ottobre 2013

KOSOVO: LA CAMPAGNA ELETTORALE IN VISTA DELLE ELEZIONI LOCALI DEL 3 NOVEMBRE

di Marina Szikora [*]
Per il futuro europeo della Serbia sara’ senz’altro importante l’esito delle elezioni locali in Kosovo del prossimo 3 novembre. La campagna elettorale ma anche i necessari preparativi per le elezioni locali sono in corso. Con l’avvicinarsi della data di questo importante appuntamento elettorale in Kosovo la missione civile dell’Ue per garantire lo stato di diritto (Eulex), rafforzera’ la sua presenza al nord del Kosovo. In stretta collaborazione con la Kfor (la missione militare multinazionale), Eulex appoggera’ la polizia del Kosovo per garantire la sicurezza durante le elezioni. La situazione generalmente e’ pacifica e il piano che la missione dell’Ue sta effettuando sul terreno procede come previsto, hanno informato da Eulex. Intanto stanno arrivando i primi osservatori dell’Ue: saranno in tutto 200 e seguiranno l’intero processo elettorale, sia a Priština che in altre parti del Kosovo. Gli osservatori saranno concentrati sulle attivita’ elettorali dei candidati e dei partiti politici, nonche’ sulle informazioni dei media. Dalla Commissione elettorale centrale di Priština hanno fatto sapere che il numero totale di osservatori a queste elezioni sara’ di 7029.

A seguito dell’intesa raggiunta a Bruxelles tra Belgrado e Priština, secondo la quale ai rappresentanti della Serbia sarebbe stato acconsentito di visitare il Kosovo durante la campagna elettorale, tra breve e’ previsto che in Kosovo si rechi il premier serbo Ivica Dačić. Molto deciso nei suoi primi interventi nell’ambito della campagna elettorale e’ stato il ministro serbo incaricato per il Kosovo, Aleksandar Vulin. Ad un comizio dell’Iniziativa civica Srpska, uno dei soggetti politici serbi che partecipa alle elezioni, Vulin ha detto che la comunita’ dei comuni serbi sara’ l’inizio di una nuova battaglia per l’unita’ del popolo serbo per “il diritto di uscire con le bandiere serbe oltre i muri, per il diritto a non temere che i figli saranno aggrediti a causa della bandiera serba, per il diritto di esistere e di essere ricordati”. Secondo il rappresentante serbo, il 3 novembre sara’ l’occasione per ottenere il diritto a decidere sull’educazione, la sanita’, l'economia, ecc. Un intervento molto incalzante che invita i serbi kosovari alle urne al fine di stabilire la “Srpska” che sara’ una “grande Comunita’ sulla quale il Parlamento della Serbia ha trasferito le sue competenze legislative”. “La Serbia in Kosovo puo’ essere salvaguardata soltanto dai serbi e sono soltanto i serbi quelli che la possono cacciar via dal Kosovo”, ha osservato Vulin rilevando che quello che e’ stato accordato a Bruxelles non sara’ possibile cambiare a Priština.

[*] Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a SudEst andata in onda il 17 ottobre a Radio Radicale

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