sabato 5 ottobre 2013

KOSOVO: IL PRESIDENTE SERBO NIKOLIĆ CRITICA I PREPARATIVI DELLE ELEZIONI

di Marina Szikora
Le elezioni locali in Kosovo previste per il prossimo 3 novembre saranno senza dubbio importanti anche nel contesto delle relazioni tra Belgrado e Priština. Ma il presidente della Serbia e' insoddisfatto per come procedono i preparativi e tra l'altro ne parla in una recente intervista al Wall Street Journal. Belgrado si dice impegnata a convincere i serbi in Kosovo a recarsi alle urne e come sottolinea il presidente Nikolić con cio' si vuole garantire loro la legittimita' di cui ne avranno bisogno nei colloqui con l'Ue, con la comunita' internazionale e con Priština relativi ai loro problemi. Inoltre, precisa il presidente serbo, Belgrado non vuole piu' le istituzioni parallele bensi' quelle scelte secondo le regole richieste da parte dell'Ue.

Secondo Nikolić adesso ci sono problemi nell'organizzazione delle prossime elezioni per colpa dell'amministrazione di Priština. Ha ricordato che la lista appoggiata dal governo serbo non ha potuto tenere il nome che voleva il quale consisteva nella parola 'Serbia'. Questa lista pero', osserva Nikolić, non ha ottenuto un suo membro nella Commissione elettorale e non ha nessun membro nel comitato elettorale in nessuna parte del Kosovo cosiche' non sara' possibile controllare le elezioni.
Quanto all'ingresso della Serbia nell'Ue e il riconoscimento del Kosovo, Nikolić resta fermo sulla posizione dura: sara' l'Europa a dover scegliere, afferma il presidente della Serbia e rileva che Belgrado non e' mai stata condizionata a dover rinunciare al Kosovo in cambio dell'ingresso nell'Ue.

Come ha rilevato, tutti gli accordi della Serbia con l'Ue sono per quanto riguarda lo status del Kosovo neutrali. Nikolić ha ricordato che nell'Ue ci sono cinnque stati membri che non hanno riconosciuto il Kosovo. „Se l'Europa ci condizionasse in questo modo, significherebbe che essa non ci vuole accogliere“ ha osservato il presidente serbo. Alla domanda se crede nel dialogo tra Belgrado e Priština, la risposta e' che se non ci credesse non ne avrebbe preso parte ma si e' qualificato come quello che a questo dialogo guarda con maggiore attenzione rispetto agli altri. Il presidente serbo ha rilevato l'impegno per la pace nei Balcani e' si e' vantato di aver portato il suo paese nelle migliori rleazioni con tutti gli stati dell'ex Jugoslavia e con altri paesi.

Quanto all'economia della Serbia, Nikolić ha ammesso che la Serbia si trova in una grave situazione economica e questo non si puo' nascondere. “Il governo precedente ha rotto la collaborazione con il FMI e con la Banca mondiale, ma noi siamo completamente aperti e abbiamo dimostrato di accettare le regole economiche che esistono nel mondo”, ha sottolineato Nikolić. Ha aggiunto che la Serbia adesso volta una nuova pagina, cerca investitori che costruiranno fabbriche e il suo pregio e' anche quello che prima dell'ingresso nell'Ue, avra' i mercati liberi con molti paesi del mondo il che rappresenta una straordinaria occasione per gli industriali dell'Ue.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 3 ottobre 2013 a Radio Radicale.

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