giovedì 17 ottobre 2013

ASSEMBLEA PARLAMENTARE NATO A DUBROVNIK : “PORTE APERTE AI BALCANI”

di Marina Szikora [*]
Le porte della Nato sono aperte ai paesi dei Balcani occidentali. E’ questo il messaggio mandato da Dubrovnik in occasione della riunione dell’Assemblea parlamentare della NATO, svoltasi dal 11 al 14 ottobre. I leader della Nato hanno confermato la politica delle ‘porte aperte’ ai paesi dei Balcani Occidentali e come esempio positivo hanno indicato la Croazia, i cui leader politici hanno dimostrato prontezza ad aiutare i loro vicini sul cammino verso le integrazioni transatlantiche ed europee. Le porte restano quindi aperte ai paesi come la Bosnia Erzegovina, il Montenegro e la Macedonia a patto che soddisfino i criteri di adesione e completino le riforme richieste.
“Essi sanno che le porte sono aperte se risolveranno le vecchie divisioni, dimostreranno responsabilita’ e attueranno vere riforme, nonche’ se dimostreranno impegno per costruire pace e stabilita’ con i vicini”, ha detto il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen.

Rasmussen ha ricordato che negli ultimi dieci anni Slovenia, Croazia e Albania sono passate attraverso queste porte e ha rilevato che il recente ingresso della Croazia nell’Ue e’ un importante passo per l’integrazione dell’Europa sudorientale nello spazio euroatlantico. Sottolineando che con la sua adesione all’Ue e alla Nato nel 2009 la Croazia ha realizzato i suoi obbiettivi strategici, il presidente croato Ivo Josipović ha detto che con gli alleati e gli amici la Croazia continuera’ a costruire pace e sicurezza nella regione e nel mondo. Josipović ha ribadito che la pace si puo’ realizzare soltanto con il rafforzamento della democrazia e ha avvertito che la crescita dell’estremismo e di fattori antidemocratici rappresentano il vero pericolo alla pace e sicurezza.

Alla riunione dell’Assemblea parlamentare Nato hanno partecipato circa 300 parlamentari dei 28 paesi membri. Si e’ discusso delle maggiori crisi internazionali - Siria e Medio Oriente - del futuro dell’Afghanistan dopo il ritiro delle forze internazionali nel 2014, ma anche delle questioni relative ai Balcani occidentali.
Il presidente dell’Assemblea parlamentare della Nato, Hugh Bayley, dopo il suo incontro con il suo collega e ospite croato Josip Leko, ha rilevato che l'appartenenza della Croazia all’Ue e alla Nato e’ una buona base per aiutare tutti i paesi che aspirano ad entrare in queste organizzazioni. Secondo il presidente del Parlamento croato, e’ nell’interesse della Croazia e della sicurezza e della pace in Europa, che la Nato continui la sua politica di ‘porte aperte’, soprattutto per quanto riguarda il Montenegro e la Macedonia, mentre la situazione in Bosnia Erzegovina non è purtroppo incoraggiante quando si tratta dell’avvicinamento alla Nato.

Bayley, da parte sua ha sottolineato che la Bosnia Erzegovina entrera’ nella Nato se risolvera’ gli ostacoli pratici e politici che da diversi anni bloccano il processo di integrazione euroatlantica. La ministro degli Esteri e degli Affari europei croata, Vesna Pusić, da parte sua ha avvertito quanto sia pericoloso pensare che la stabilita’ dell’Europa sudorientale sia un capitolo chiuso e ha indicato che e’ compito della Croazia tenere questo tema sull’ordine del giorno della Nato. Per quanto riguarda la Bosnia Erzegovina, a causa della sua posizione geografica, Pusić ritiene che questo paese sia cruciale per la stabilita’ della regione e per il successo della politica di allargamento.

[*] Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a SudEst andata in onda il 17 ottobre a Radio Radicale

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