giovedì 12 settembre 2013

LA PRIMA VISITA DEL PRESIDENTE CROATO JOSIPOVIĆ IN KOSOVO

Di Marina Szikora
La settimana scorsa, nell’ambito di un piccolo tour nei Balcani del presidente croato Ivo Josipović, in cui ha visitato il Montenegro e poi la Macedonia, la tappa conclusive è stata la sua prima visita ufficiale in Kosovo. Durante il suo incontro con la presidente kosovara Ahtifete Jahjaga si e’ parlato tra l’altro delle minoranze dei due popoli nei rispettivi paesi. I croati in Kosovo dovrebbero diventare comunita’ costituzionale a cui sarebbe garantita la rappresentanza in parlamento, ha annunciato la presidente kosovara. Per il presidente Josipović le minoranze sono una collegamento importante per i due paesi. Josipović ha ricordato che problemi ci sono stati e che molti hanno lasciato le loro case ma ha espresso anche piacere perche’ la comunita’ croata in Kosovo sta ottenendo nuove possibilita’ di affirmarsi e che quelli che lo desiderano possono tornare in questo paese. Anche gli albanesi del Kosovo, ha rilevato il presidente croato, hanno dato un contributo notevole alla Croazia in tutti i settori, sin dai tempi dell’indipendenza fino ad oggi e sono cittadini della Croazia che meritano rispetto.
Il presidente Josipović si e’ congratulato con la sua ospite kosovara per il progresso raggiunto nei negoziati con la Serbia e ha espresso speranza che le relazioni tra Belgrado e Priština potranno essere tra breve come quelle tra altri paesi. “La Croazia appoggia fortemente i negoziati in corso tra Kosovo e Serbia….questi negoziati che dovrebbero normalizzare pienamente le relazioni sono sicuramente una buona via verso l’Europa e speriamo che essi proseguano nello spirito di amicizia, collaborazione e visione di fiducia europea”, ha detto Josipović.
I due giorni in Kosovo, dove Josipović ha incontrato anche il premier kosovaro Hashim Thaqi e il presidente del Parlamento kosovaro Jakup Krasniqui, si sono conclusi con la visita al monastero Visoki Dečani, centro spirituale dei serbi, che loro stessi ritengono come culla della loro cultura e religione, attualmente sotto la protezione delle forze militari internazionali, vale a dire della KFOR. Come sottolineato dall’igumano Savo, la visita del presidente croato ha rappresentato un grande onore e felicita’ e si e’ detto fiducioso che con un comune impegno si possono custodire i valori del patrimonio cristiano che da secoli esiste su questo territorio. “Crediamo che di fronte a noi ci sono tempi migliori in cui tutta la gente collaborera’ di piu’ e lavoreranno insieme per il benessere di tutti” ha detto l’igumano. La protezione di questo monastero e la collaborazione tra la Chiesa ortodossa serba e le autorita’ del Kosovo dimostrano che si puo’ andare avanti insieme e che l’ottimismo puo’ vincere il pesimismo, ha detto il presidente croato dicendosi convinto che l’intera area diventera’ un luogo di pace e di collaborazione per una vita comune.

Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 12 settembre 2013 a Radio Radicale.

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