giovedì 1 novembre 2012

HILLARY CLINTON E CATHERINE ASHTON A BELGRADO

Ashton, Clinton, Nikolic e Dacic a Belgrado (Foto Beta)

Di Marina Szikora, corrispondente di Radio Radicale [*]
Al centro dell'attenzione in Serbia questa settimana, senza dubbio, e' la visita ufficiale a Belgrado del segretario di stato americano, Hillary Clinton. In piu', oltre alla capo della diplomazia americana, a Belgrado e' giunta anche Catherine Ashton, alto rappresentante dell'Ue per la politica estera e di sicurezza. Le due rappresentanti di Washington e Bruxelles hanno il compito di sollecitare i vertici serbi a proseguire il dialogo con Priština ed attuare passi concreti che acconsentiranno l'avanzamento della Serbia sul suo cammino verso l'Ue. I temi di discussione non sono per niente facili ma nonostante questo, Belgrado si aspetta appoggio e incoraggiamento sia da parte degli Stati Uniti che da parte dell'Ue, scrive il quotidiano serbo 'Blic'. Si sottolinea inoltre che questa in effetti e' la visita di congedo del segretario di stato americano prima delle elezioni negli Stati Uniti il prossimo 6 novembre poiche' Hillary Clinton ha annunciato il suo ritiro dalla politica attiva. Oltre a Belgrado e Priština, le due alte diplomatiche si recheranno anche a Sarajevo. La visita a Belgrado accade dopo il recente incontro Dačić-Thaci a Bruxelles e in vista dell'annunciata piattaforma per il Kosovo da parte dei vertici serbi. Per il premier serbo, Ivica Dačić, la visita delle due persone piu' importanti della politica estera mondiale significa soltanto buone notizie. Hillary Clinton non arriva con minacce e ultimatum, si e' detto convinto Dačić puntando anche sul fatto che "nessuno compierebbe una riunione negativa soltanto alcuni giorni prima delle elezioni nel proprio paese". Secondo l'ambasciatore americano in Serbia, gli Stati Uniti e l'Ue hanno lo stesso approccio per quanto riguarda il futuro della Serbia.

Per il Partito Democratico della Serbia dell'ex premier Vojislav Koštunica, l'arrivo della Clinton ed Ashton, rappresenta una pressione sulla Serbia per concludere il processo di riconoscimento dell'indipendenza del Kosovo. Secondo gli analisti politici in Serbia invece, la visita delle due massime rappresentanti della politica estera a Belgrado, Priština e Sarajevo rappresenta un certo messaggio e l'appoggio americano alle integrazioni europee di tutti i Balcani Occidentali. Per l'avanzamento di Belgrado verso l'Ue e' cruciale la normalizzazione delle relazioni con Priština e alcuni media serbi negli ultimi giorni, come abbiamo gia' menzionato precedentemente, speculano che Belgrado per certe concessioni relative al Kosovo potrebbe ottenere una data "condizionata" per l'inizio dei negoziati di adesioni all'Ue, forse gia' entro l'anno. Da aggiungere anche che settimana scorsa, a Belgrado si e' recato anche il capo del Foreign Office britannico, William Hague il quale aveva indicato concretamente che i prossimi passi di Belgrado devono essere l'attuazione degli accordi precedentemente raggiunti con Priština, l'eliminazione delle strutture di sicurezza parallele in Kosovo e la trasparenza delle strutture parallele sanitarie ed educative.

Una delle richieste di Hillary Clinton a Belgrado e' il trasferimento del dialogo sul Kosovo anche al livello presidenziale, quindi protagonisti dei colloqui dovrebbero essere anche Tomislav Nikolić e Atifeta Jahjaga. Inoltre, le aspettative di Bruxelles sono la riunione a novembre di un gruppo di lavoro a livello ministeriale e l'inizio della soluzione concreta dei problemi nel settore delle telecomunicazioni ed energetica. Sia l'Ue che gli Stati Uniti vogliono vedere le buone intenzioni nella soluzione dei problemi e proposte concrete. L'Ue ma anche gli Stati Uniti, scrive il 'Blic' serbo, si aspettano che entro la fine dell'anno il Parlamento serbo approvi un documento che potrebbe essere una dichiarazione o strategia alla base del quale il dialogo con Priština sarebbe spontaneo e desiderabile. L'Ue e gli Stati Uniti si aspettano dei passi avanti concreti nell'amministrazione integrale del confine. Le aspettative e gli adempimenti devono essere percepiti non soltanto come positivi per la Serbia bensi' per tutta la regione. Sempre secondo le fonti di 'Blic', Bruxelles vuole vedere anche una strategia nel settore della giustizia, soprattutto quella che riguarda la rete dei tribunali in Serbia.

L'incontro delle alte rappresentanti americana ed europea con il premier Ivica Dačić e' iniziato nel pomeriggio di martedi', un incontro a porte chiuse dopo di che il premier serbo si e' rivolto ai media. Nel suo intervento, Dačić ha ripetuto che Hillary Clinton e Catherine Ashton non sono arrivate a Belgrado per porre degli ultimatum o nuove condizioni ma per discutere di temi di importanza vitale per la Serbia, vale a dire il proseguimento e l'acceleramento delle integrazioni europee e l'adempimento dei criteri per ottenere la data dell'inizio dei negoziati di adesione. Il premier serbo ha precisato che le condizioni da adempiere sono le riforme interne e relazioni visibili e sostenibili tra Belgrado e Priština. Dačić ha ribadito che la Serbia non riconoscera' l'indipendenza del Kosovo e che ne' l'Ue ne' gli Stati Uniti non devono costringerla di farlo. Pero' si fara' di tutto per normalizzare le relazioni con Priština a fin dell'integrazione comune nell'Ue.
Secondo l'alta rappresentante dell'Ue, Catherine Ashton il futuro della Serbia e' nell'Ue e ha constatato che e' stato compiuto un avanzamento significativo e che la Serbia e' diventata paese candidato. Ha sottolineato che e' buono sia per la Serbia che per il Kosovo procedere sulla via dei negoziati e ha salutato particolarmente l'incontro Dačić-Thaci svoltosi recentemente a Bruxelles. Una simile riunione dovrebbe ripetersi prossimamente, ha detto Ashton.

Hillary Clinton da parte sua ha spiegato ai giornalisti che la riunione di Belgrado e' la continuazione delle consultazioni che aveva iniziato con il presidente Nikolić a New York. "E' importante che la gente in Serbia sappia che noi negli Stati Uniti siamo impegnati sulla via europea della Serbia e che appoggiamo il dialogo tra Belgrado e Priština" ha detto Hillary Clinton aggiungendo che gli Stati Uniti si appellano alle due parti di attuare gli accordi raggiunti. Ha ripetuto quanto detto anche da Catherine Ashton che non si aspetta che Belgrado riconosca il Kosovo ma che il dialogo e' un invito ad avanzare nelle relazioni tra le due parti. Clinton ha detto che il Kosovo e' uno stato indipendente, che i confini in Europa non verranno cambiati ma si puo' cambiare molto quando si tratta del miglioramento della vita dei cittadini. Con le massime misure di sicurezza che hanno accompagnato la visita delle due rappresentanti della politica europea ed americana a Belgrado, sono stati presenti anche numerose truppe giornalistiche, 200 giornalisti acreditati di circa 50 redazioni.

[*] Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda il 1° novembre a Radio Radicale


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