giovedì 26 aprile 2012

LE ELEZIONI IN SERBIA FANNO SALIRE LA FEBBRE IN KOSOVO

Di Marina Szikora [*]
Nel pieno della campagna elettorale in Serbia, e' sempre piu' alta la tensione in Kosovo. A Gračanica, lo scorso venerdi', la polizia kosovara ha arrestato il capo del comune serbo in Kosovo, Goran Arsić. Insieme ad Arsić e' stato fermato anche il membro della Croce rossa serba, Novica Živić tutto a causa, come ha spiegato il ministro degli interni kosovaro Bajram Redžepi, delle loro presunte minacce ad alcuni serbi a dover partecipare alle elezioni serbe. In caso contrario, questi serbi verrebbero arrestati nella prima occasione del loro ingresso in Serbia. Da precisare che i due rappresentanti serbi in Kosovo sono stati arrestati mentre assistivano ad una partita di calcio a Lipljani. Su richiesta della procura e' stata effettuata la perquisizione delle loro case. Secondo l'agenzia di stampa serba Beta, nella casa di Arsić e' stato trovato il timbro del Partito democratico e i materiali relativi alle scorse elezioni che la Serbia aveva svolto in Kosovo.

Il ministro serbo per il Kosovo e Metohija, Goran Bogdanović afferma per la B92 che il motivo di arresto di Goran Arsić e' quello di intimidire ulteriormente i serbi in Kosovo. "E' ultimo momento che l'Eulex reagisca perche' questi atti fanno ricordare sempre di piu' il 17 marzo 2004" ha avvertito Bogdanović. Secondo le sue valutazioni, l'avvicinamento delle elezioni in Serbia sta sempre piu' intensificando le tensioni e le violenze in Kosovo. Il ministro ha accusato Priština perche' ultimamente "arrestando, maltrattando e con una retorica conflittuale si stanno sollecitando le ambizioni degli estremisti albanesi a provocare violenze". Bogdanović ha avvertito che ci sono informazioni di serie preparazioni a Priština e per questo e' buono che ci sia una rafforzata presenza delle forze internazionali.

Otto anni fa, a marzo del 2004 sono esplosi i piu' grandi conflitti etnici in Kosovo dall'arrivo delle forze internazionali nella regione quando 19 civili avevano perso la loro vita. Oltre 900 persone furono arrestate, sono state distrutte o danneggiate circa 800 case e 35 chiese e monasteri ortodossi mentre alcune migliaia di serbi abbandonarono le loro case.

Il ministro Bogdanović ha rilevato che l'obiettivo della comunita' serba e' quello che anche gli albanesi vivano in pace, che come nei secoli precedenti i serbi e gli albanesi vivano gli uni accanto agli altri ma che in "situazioni quando vi sono tensioni e quando il conflitto pende in aria non si possono svolgere colloqui e risolvere questioni che sono di peso". "Dobbiamo andare nella direzione di riconciliazione e tolleranza, che tutte le comunita' etniche in Kosovo possano esprimere liberamente la loro volonta'" ha aggiunto Bogdanović ribadendo che "non va bene che le elezioni organizzate dallo stato serbo siano un motivo per innescare il conflitto". Ha valutato che la fonte di tutti i problemi sono i tentativi di integrazione forzata del nord del Kosovo nelle isituzioni kosovare. "La Serbia ha preso la decisione di non svolgere elezioni locali nella regione ma fara' tutto il possibile che le elezioni parlamentari e presidenziali si svolgano su tutto il territorio del Kosovo" ha precisato Bogdanović aggiungendo che sono in corso colloqui intensi non soltanto in Kosovo bensi' anche in Europa e nel mondo e che per questo motivo crede che queste elezioni alla fine avranno luogo anche in Kosovo.

Visto l'aumento delle tensioni in Kosovo, soprattutto in vista delle elezioni in Serbia, la Germania ha deciso di inviare in Kosovo, su richiesta urgente della NATO, le forze per l'urgente intervento, scrive in questi giorni il settimanale tedesco "Der Spiegel". Secondo le informazioni di questo giornale, a due settimane dalle elezioni in Serbia, la NATO teme nuove escalazioni al nord del Kosovo e Berlino avrebbe gia' risposto positivamente alla richiesta dell'Alleanza. In questo senso, la Germania mandera' 550 militari delle delle forze operative e come rafforzamento in Kosovo si dirigeranno anche circa 150 militari delle forze austriache. Dal prossimo primo maggio, le forze tedesche ORF dovrebbero nuovamente far parte della KFOR e il contingente e' composto da una unita' di difesa per la protezione dagli attacchi da armi atomiche, biologiche e chimiche.

Il comando della NATO a Potsdam, scrive 'Der Spiegel' ha valutato che vi esiste il pericolo di nuove escalazioni a causa delle attualmente inconciliabili posizioni tra Serbia e Kosovo relative all'organizzazione delle elezioni e a causa della gia' instabile situazione al nord del Kosovo. La valutazione e' che vi esiste un notevole pericolo di nuovi conflitti per tutto il Kosovo. Va precisato che attualmento in Kosovo sono stazionati 5.800 militari di cui 1.300 quelli tedeschi. Il ministro della difesa tedesco Thomas Maiziere ha valutato la situazione in Kosovo lo scorso febbraio come complessa e ha detto inimaginabile il ridimensionamento del numero di soldati della KFOR.

Lunedi', il segretario generale della NATO, Anders Fogh Rasmussen, al Parlamento Europeo a Bruxelles ha dichiarato che la missione Eulex in Kosovo non e' preparata e attrezzata a sufficienza per svolgere i suoi compiti e ha illustrato che per tal motivo la NATO "deve assumersi la responsabilita' e svolgere i compiti che non sono stati previsti, soprattutto al nord del Kosovo". Rasmussen ha rilevato che e' necessaria una stretta collaborazione affinche' si possa garantire una vera divisione del lavoro tra la NATO e l'Ue. "Noi vorremo essere testimoni di un forte ruolo dell'Ue attraverso una forte Eulex" ha detto il segretario generale della NATO. A tal proposito si e' rivolto ai parlamentari eureopei con la speranza che essi possano influenzare affinche' l'Eulex sia dotata di mezzi appropriati. Precedentemente le fonti diplomatiche NATO avevano espresso critiche che la Kfor durante gli incidenti dell'anno scorso al nord del Kosovo dovevano occuparsi anche di compiti che riguardano la polizia e la sicurezza di cui il mandato non compete la Kfor bensi' l'Eulex. Per questo motivo si aspettano con grande attenzione l'esito della riorganizzazione dell'Eulex.

[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio aSud Est andata in onda oggi.

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