domenica 15 aprile 2012

GRECIA: PASQUA MAGRA IN ATTESA DEL VOTO

In attesa di andare a votare - le elezioni anticipare sono state finalmente fissate per il 6 maggio - i greci festeggiano oggi la Pasqua che per loro è importante come per noi lo è il Natale. La tradizione vuole che si passi la giornata di festa in famiglia attorno alla tavola dopo aver assistito alla messa di mezzanotte. Quest'anno però la Pasqua è senz'altro assai povera, dopo quattro anni di recessione e con la grave crisi economica che ha messo il Paese alle corde riducendo molta gente sul lastrico. Che la situazione sia pesante lo indica il ridotto numero di greci che hanno deciso di lasciare i loro luoghi di abitazione per riunirsi ai parenti in altre località in questo periodo di festa perché costa anche spostarsi in nave o in auto, ma soprattutto il calo degli acquisti di generi alimentari nonostante gli ingredienti per il tradizionale pranzo pasquale quest'anno costino meno rispetto all'anno scorso. Stando a un sondaggio condotto dal Centro per la protezione del consumatore (Kepka) quest'anno una famiglia per il pranzo pasquale ha speso fra i 75 e i 156 euro. Il calcolo si basa sulla preparazione di un pranzo per 8-10 persone composto da "maghiritsa" (un brodo di interiora d'agnello come antipasto), due primi fra i quali il "kleftiko", tradizionale agnello arrosto allo spiedo oppure al forno, "tsoureki" (pane dolce), le tradizionali uova sode con il guscio colorato di rosso, dolci, frutta e ouzo, il liquore nazionale a base di anice. Sulla base dei prezzi registrati nei mercati di Salonicco (seconda città della Grecia), la Kepka aveva esortato i consumatori a girare molti negozi e confrontare i prezzi prima di fare acquisti. I commercianti, da parte loro, già nei giorni scorso avevano detto di aspettarsi un calo sensibile del loro volume d'affari.

Intanto, dopo giorni e giorni di discussioni e di ipotesi, finalmente è stata decisa la data delle elezioni legislative anticipate: i greci andranno alle urne il 6 maggio prossimo. La Grecia è dunque ufficialmente in campagna elettorale con i partiti al lavoro per completare le liste dei candidati. L'operazione, però, sembra abbastanza complicata visto che, come ha detto al Financial Times un vecchio esponente di Nea Demokratia (il principale partito di centro-destra), "il numero dei probabili candidati per i due partiti maggiori, soprattutto in provincia, è stato ridotto; professionisti rispettabili e validi dirigenti governativi respingono le proposte". I toni del confronto fra Evanghelos Venizelos, leader del socialista Pasok, e Antonis Samaras, di Nea Demokratia, hanno però già cominciato a salire, nonostante sostengano insieme l'attuale governo di unità nazionale guidato da Lucas Papademos, così come con tutta probabilità si troveranno a dover governare insieme anche dopo il 6 maggio. Il leader di Nea Demokratia chiede agli elettori una maggioranza che gli consenta di poter governare "con le mani libere" e Venizelos accusa il rivale "di voler diventare a tutti i costi primo ministro e onnipotente" glissando sulle responsabilità del suo partito e del governo di Costas Karamanlis del quale lo stesso Samaras faceva parte. Venizelos per il momento con il 18% di consensi personali supera Samaras attestato al 15%. Il problema per entrambi è che i loro due partiti, che si sono alternati alla guida del Paese dal 1974, anno della caduta della dittatura dei colonnelli fino ad oggi, registrano un netto calo di consensi. Secondo un sondaggio condotto dalla Gpo per conto della stazione televisiva Mega, Nea Demokratia e Pasok al momento insieme superano di poco il 32%, mentre alle elezioni del 2009 i loro voti superarono complessivamente il 77%.

Per il momento l'esito del voto resta incerto. Il calo dei due partiti maggiori e il rafforzamento dei partiti di sinistra e di quelli contrari al programma di risanamento imposto dai creditori internazionali e portato avanti dal governo di unità nazionale, rende difficile fare previsioni. Secondo un sondaggio pubblicato dal quotidiano Kathimerini, oltre la metà degli elettori pensa che nessun partito riuscirà ad ottenere la maggioranza e sarà dunque necessario ricorrere ad un nuovo governo di coalizione, mentre solo il 17% degli intervistati scommette su un governo monocolore. Per quel che riguarda i singoli partiti al momento è sempre in testa Nea Demokratia, con il 19% delle preferenze ( che perde il 3% rispetto alla rilevazione di due settimane fa), seguita dal Pasok con il 14% (-1% rspetto a due settimane fa, crollato rispetto al successo del 2009, ma pur sempre in ripresa rispetto al magro 8% di due mesi fa). A sinistra si segnala il testa a testa tra Syriza (13% dei voti), comunisti e Sinistra Democratica (12%). A destra il nuovo partito dei "Greci Indipendenti", nato da una scissione di ND, raccoglie al momento l'11%, mentre gli estremisti di “Alba Dorata” avrebbero il 5% (sufficiente per entrare in Parlamento). In calo, invece, l'altra formazione di estrema destra, il Laos, attualmente parte del governo di unità nazionale, ferma al 3% come gli ecologisti.

Buona Pasqua alla Grecia e a tutti i greci.


Al mercato, pochi giorni prima della Pasqua ortodossa:
“Che fate a Pasqua?”.
“A Pasqua? Non lo sai che siamo l’agnello d’Europa? A Pasqua ci sgozzano”.

La battuta è tratta da Prima Linea, il blog di Georgia Manzi che ringrazio.

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