mercoledì 29 giugno 2011

LACRIME E SANGUE: IL PARLAMENTO GRECO APPROVA IL PIANO ANTICRISI


Intervista a Elisabetta Casalotti, giornalista del quotidiano Eleftherotipya
Il parlamento greco ha approvato il piano di austerità necessario per continuare a ricevere i prestiti internazionali indispensabili per evitare il fallimento del paese. Una vittoria di misura che non allontana la prospettiva di elezioni anticipate in autunno. Il premier Papandreou rioete che non c'è alternativa, non ci sono "piani B". L'opnione pubblica lo sa, ma non accetta che a pagare siano sempre gli stessi - lavoratori dipendenti, impiegati pubblici, piccoli commercianti, pensionati - e spera nel miracolo. Ue e Fmi però sono stati chiari: niente sacrifici, niente ulteriori prestiti. E niente prestiti significa fallimento sicuro, con conseguenze pericolosissime per tutta l'area dell'euro. Il voto parlamentare è stato accompagnato da 48 ore di sciopero generale. La manifestazioni di protesta contro le misure economiche sono state segnate, in particolare ad Atene, dagli scontri tra i manifestanti più violenti e le forze dell'ordine con decine di feriti e danni ingenti. Il ministro per la Protezione del cittadino ha ordinato un'inchiesta sul comportamento della polizia.

Qui la registrazione dell'intervista



2 commenti:

  1. E quando gli stessi sopraelencati prendevano non la tredicesima, ma la quattordicesima(!), e andavano in pensione a 50 anni, non piangevano e non si ribellavano? E non si chiedevano da dove venivano tutti quei soldi, non guadagnati?
    Che popolo svergognato!

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  2. Mi sembra un ragionamento un po' semplicistico, ma volendo continuare a semplificare potremmo dire che se è vero che i greci hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità, è anche vero che glielo hanno fatto credere. A qualcuno ha fatto comodo farglielo credere e ora che il giocattolo si è rotto quel qualcuno sta al sicuro, mentre alla gente sono rimasti in mano i cocci da rimettere insieme. Ecco, questa gente vorrebbe non essere l'unica a pagare il conto.
    Questo almeno è quanto mi dicono dalla Grecia.
    Ps: quelli che si sono scontrati con la polizia sono una piccola minoranza (per ora).

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