sabato 25 giugno 2011

LA CROAZIA INDIPENDENTE A UN PASSO DALL'EUROPA

Di Marina Szikora [*] 
Finalmente e' fatta: una giornata storica quella di ieri per la Croazia, a solo un giorno dalla grande festa del ventennale della sua indipendenza. Venerdi', 24 giugno, Bruxelles ha dato finalmente il segnale verde per la conclusione dei negoziati di adesione di Zagabria con l'Ue durati quasi sei anni. Oggi e' veramente festa in Croazia, si festeggiano i venti anni dell'indipendenza e il migliore augurio dal cuore dell'Europa e' stata proprio la garanzia da parte delle sue istituzioni che Zagabria entro giugno chiudera' i negoziati di adesione all'Ue.
Dopo l'annuncio ufficiale venerdi', ad una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente del Consiglio europeo Herman van Rompuy, il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso, il premier dell'Ungheria Viktor Orban, attuale presidenza dell'Ue e la premier croata Jadranka Kosor, la Croazia dovrebbe diventare il 28-esimo stato membro dell'Ue il 1 luglio 2013 mentre a fine anno dovrebbe essere firmato il trattato di adesione. "Voglio congratularmi con Lei con tutto il cuore per questo raggiungimento che rende possibile alla Croazia di aderire pienamente alla famiglia europea. Cio' non sarebbe stato possibile senza il difficile lavoro del governo croato, del popolo e senza la Sua personale guida" ha detto il presidente del Consiglio dell'Ue Herman Van Rompuy rivolgendosi alla premier Kosor. Ringraziando ai vertici europei, la premier croata ha sottolineato che "in questo momento, in modo particolare il ringraziamento va ai difensori croati, a quelle persone in Croazia di cui e' il maggiore merito per aver creato una Croazia libera, indipendente, democratica ed europea". Jadranka Kosor ha rilevato anche che non ci sono vie di ritorno per quanto riguarda i processi di lotta contro la corruzione, criminalita', riforma della giustizia e che cio' e' per il bene di tutti che vivono in Croazia. "Un momento storico importante per la Croazia" ma che manda anche il messaggio ai vicini: quando la Croazia diventera' membro dell'Ue continuera' ad aiutarli e sostenerli "perche' questa e' l'unica via per la pace permanente, stabilta' e prosperita' in Europa sudorientale" ha detto la presidente del governo croato.
La giornata odierna, in segno del ventesimo anniversario dell'indipendenza croata e' iniziata a Zagabria con la depositazione delle corone dei massimi vertici dello stato alle tombe dei difensori croati e del primo presidente croato Franjo Tuđman. E' seguita poi la Santa messa per la patria e la riunione solenne del Governo alla quale hanno partecipato e sono intervenuti anche il presidente del Parlamento croato Luka Bebić e il capo dello Stato Ivo Josipović. Il 25 giugno 1991 e' una delle date piu' importanti della storia croata. Quel giorno, il Parlamento croato ha preso la decisione costituzionale con la quale la Repubblica di Croazia e' stata proclamata stato sovrano ed indipendente e con questa decisione e' stato avviato il processo di divisione dalle altre repubbliche jugoslave e fu avviato anche il processo del riconoscimento internazionale. Sappiamo tutti che questo processo e' stato poi ostacolato da Belgrado con una guerra di agressione contro la Croazia. "Questa e' l'occasione per noi tutti in Croazia di ringraziare a quelli che hanno difeso in modo responsabile e corraggioso la nostra liberta'" ha detto il presidente Josipović nel suo intervento ma ha rilevato anche che "La loro prontezza al sacrificio della propria vita per il nostro diritto di vivere in liberta' e giustizia, purtroppo, mostra anche chiaramente tutta la schifezza traditoria della corruzione e della non legalita', la faccia criminale di quelli che hanno usato la guerra per saccheggiare illegalmente il patrimonio del popolo e che con il profitto della guerra hanno sputato sulla santita' del sacrificio. Noi dobbiamo insegnare ai nostri figli i valori di questi sacrifici – affinche' accolgano la responsabilita' e costruiscano la Croazia come una casa del lavoro, onesta' e giustizia" ha detto fermamente il presidente croato.
Ieri sera, nel suo augurio televisivo ai cittadini della Croazia, Josipović ha sottolineato che "gli stati che con la giustizia rendono possibile la liberta' dei loro cittadini, sono stati di cittadini felici. La democrazia e i diritti umani sono la cornice e la culla della liberta', quindi anche quella nostra. Per questo, lottiamo per la nostra liberta' e per la liberta' degli altri, sempre e instancabilmente anche oggi quando abbiamo il nostro stato". Ha ribadito che "nonostante lo scorrere del tempo, nonostante la speranza di alcuni di poter dimenticare, la giustizia non permettera' mai che quelli che avevano commesso crimini di guerra, quelli che hanno approfittato della guerra utilizzando le sciagure del proprio popolo, quelli che lo avevano saccheggiato nella transizione e privatizzazione, possano dormire tranquillamente". Il Presidente ha indicato che e' necessaria anche una riforma del sistema politico nella direzione che possa far si' che i nostri politici siano piu' direttamente e maggiormente responsabili verso i cittadini.... la responsabilita' deve avere il suo volto, nome e cognome". E come non dire infine che la Croazia deve aprirsi con maggiore corraggio ai vicini, proprio cosi' come l'Europa si apre verso la Croazia. In questo senso, il capo dello stato croato ha ribadito che domani, come stato membro dell'Ue, la Croazia  sara' anch'essa sostenitore dell'allargamento verso i vicini: "la riconciliazione basata sul perdono, comprensione e collaborazione ma anche sulla coscienza del male commesso e della responsabilita' per averlo commesso, sono l'unica via giusta verso la pace e verso le relazioni di buon vicinato" ha detto Josipović. La festa nel pomeriggio si e' trasferita a Vukovar dove le massime cariche dello stato si sono recate a rendere omaggio alle vittime di guerra posando corone e candele sul luogo delle fosse comuni di Ovčara e al cimitero memoriale delle vittime della guerra per la Patria. Una memoria incancellabile nei luoghi dove sono stati commessi i piu' atroci crimini di guerra e contro l'umanita durante la guerra di agressione contro la Croazia. Un ricordo anche delle moltissime persone scomparse che i loro cari non hanno avuto nemmeno la possibilita' di sepellire con dignitosita' e piangere il loro dolore.
In questa giornata di festa arriva anche l'augurio dal capo dello Stato italiano."In occasione della  festa nazionale e nell'importante ricorrenza del ventennale dell'indipendenza, desidero farle pervenire, a nome del popolo italiano e mio personale, i migliori auguri di prosperità per il popolo croato", e' il messaggio inviato dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al presidente della Repubblica di Croazia, Ivo Josipovic.
"A seguito del Consiglio Europeo di ieri, che ha rilevato come i negoziati di adesione all'Unione Europea abbiano raggiunto la loro fase finale e possano essere conclusi nel corso del mese di giugno - afferma Napolitano - la Croazia si appresta a firmare il trattato di adesione entro la fine dell'anno e a divenire presto il ventottesimo stato membro dell'UE. L'Italia ha sempre convintamente sostenuto il percorso del suo paese verso il pieno inserimento nell'Alleanza Atlantica e nella famiglia delle democrazie europee, riconoscendo gli sforzi compiuti dalle istituzioni e dall'intera popolazione croata. Sono certo che tali sviluppi rafforzeranno i nostri rapporti, già particolarmente intensi e dinamici in tutti i settori, anche grazie all'apporto delle rispettive minoranze che arricchiscono il dialogo bilaterale. Nel ricordo del nostro incontro alle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità italiana e in attesa di recarmi in visita di stato nella Repubblica di Croazia, formulo fervidi voti di benessere per la sua persona e per il suo popolo" conclude la sua lettera il Presidente italiano.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. l testo è la trascrizione della corrispondenza per il notiziario di Radio Radicale

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